Divieti e quarantena: le scuse più comuni di chi viene fermato per Olbia e in Gallura o arriva con la nave

Le scuse più comuni durante il coronavirus.

Il modulo l’abbiamo imparato a conoscere un po’ tutti. È l’autocertificazione che occorre per gli spostamenti fuori casa in questi giorni di emergenza coronavirus. Bisogna portarlo con sé e va esibito alle forze dell’ordine, nel caso si venga fermati. Se non si è riusciti a stamparlo polizia e carabinieri lo hanno a disposizione. Va compilato indicando con precisione il motivo del proprio spostamento. Ricordandosi che è un’autocertificazione e che dichiarare il falso costituisce reato.

Ma vediamo quali sono le motivazioni più comuni degli automobilisti impenitenti. Al primo posto c’è il “sto andando a lavorare”, seguito praticamente a pari merito con il “sto andando a fare la spesa”. Peccato che poi magari la spesa sia dall’altra parte della città e non nel supermercato più vicino, ma per le offerte, si sa, non si guarda in faccia nessuno.

L’altra motivazione molto comune è: “sto andando in farmacia” insieme a “ho i genitori anziani”, concetto quest’ultimo che non autorizza di per sé all’uscita di casa, se non in presenza di necessità. Poi ci sono quelli che non riescono proprio a fare a meno delle vecchie abitudini, come fare colazione al bar o andare alle slot machine.

E c’è chi si porta sulle spalle un sacco di pellets per avere la scusa pronta in caso di controlli. Poi ci sono quelli che sbarcano al porto di Olbia e di Golfo Aranci. La maggior parte dei sardi dicono di fare ritorno a casa. I turisti che si scatenano nelle motivazioni più fantasiose. Da “mi ha chiamato l’idraulico che ho una perdita nel residence” a “siamo venuti per le vacanze di Pasqua”. Tutti quelli che sono arrivarti da fuori regione dovranno osservare, comunque, la quarantena fiduciaria.

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