Navi in ritardo al porto di Olbia, i camionisti e i corrieri sono esasperati

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Navi in ritardo anche di quattro o cinque ore al porto di Olbia.

Si leva unanime il grido più che il lamento dei corrieri e dei camionisti sardi, che ogni giorno viaggiano da Olbia verso il “Continente” o da Olbia a Cagliari, i quali lamentano una serie di problematiche, in primis i frequenti ritardi nell’arrivo delle navi.

Oggetto delle critiche è la compagnia marittima Grimaldi che a loro dire nel periodo invernale accumula ore di ritardo rispetto all’arrivo previsto nella tabella di marcia: ” Ieri notte ad esempio – racconta un autotrasportatore – la nave della Grimaldi partita da Livorno è arrivata ad Olbia a mezzanotte, rispetto all’arrivo previsto fissato per le ore 19. Soprattutto nel fine settimana questi ritardi sono diventati ormai una costante, anche quando viaggiamo da Cagliari ad Olbia. Tutto ciò, si riversa naturalmente sulla nostra vita e sul nostro lavoro, levandoci ore di sonno e facendoci arrivare in ritardo nelle consegne, nostro malgrado. Tra l’altro, non capiscono come mai questi ritardi non ci sono quando in estate le navi trasportano i turisti: “Siamo forse viaggiatori di serie b, perché siamo sardi e lavoratori?”, si domandano – . Oggi la nave è partita alle 16 rispetto all’orario di partenza previsto delle 10 e 30″.

Le aziende per le quali gli autotrasportatori ed i corrieri lavorano pagano loro il biglietto del camion con posto letto. In inverno generalmente capita che il posto letto sia in una cabina vuota, ma sotto Natale, Pasqua o in estate, sono costretti a dividere le cabine con sino a tre persone sconosciute, senza minimamente tener presenti le normative anticovid.

Altro problema che le due categorie evidenziano è la priorità dell’accesso alle navi, che non sempre viene rispettata: “Noi vorremmo che chi trasporta merci deteriorabili come ad esempio frutta, verdura o carni fresche, venga imbarcato in modo prioritario rispetto a chi invece trasporta merci che non lo sono. Invece ad oggi questa regola non è rispettata ed è capitato che i nostri colleghi abbiano perso parte delle merci mentre aspettavano di salire sulla nave fermi al porto”, proseguono.

Ultimo, ma non per importanza, il problema della condizione delle strade sarde: “Una volta che sbarchiamo dalla nave, dobbiamo fronteggiare l’altro problema, quello delle strade sarde, che da nord a sud dell’isola, sono piene di buche, fossi e cantieri e prenderne uno con camion, non è come farlo con una macchina. Si rischia di fare un danno serio al mezzo che guidiamo. Impiegano anni per sistemarle: il ponte di Muros ad esempio, è in costruzione da più di un anno. Senza parlare della 131 all’altezza di Mores scendendo verso Cagliari, è tutta un cantiere. Senza contare i rincari che abbiamo nel carburante. Siamo veramente esasperati e ci aspettiamo che qualcuno intervenga per venirci incontro“, concludono.

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