La storia di Olbia nel mirino: i siti archeologici sono vittima dei vandali

Gli atti vandalici ai siti archeologici di Olbia.

Ieri la macabra scoperta alle mura antiche di via Nanni. Dopo poche ore sono arrivate altre segnalazioni. La scorsa settimana il pozzo Sacro di Olbia si trovava circondato dai rifiuti.

Trasformato in una discarica abusiva. La denuncia arriva dall’archeologa Durdica Bacciu. “Tantissime volte io stessa ho chiamato la Devizia per sistemare tutto, in particolar modo il pozzo e l’acquedotto romano – ha detto l’archeologa –. Ci vuole più consapevolezza verso la propria storia e la tutela di essa”.

In via Nanni, nel sito recentemente vandalizzato, sarebbero scomparse le mura. Un problema presente da tempo, come denuncia l’archeologa, che da dieci anni si occupa della valorizzazione della storia di Olbia. “Le mura sono poco visibili, tranne i pièdriti dell’acquedotto che resistono al tempo”, spiega mostrando una foto di come si presentava il sito al termine degli scavi più di una decina di anni fa.

“Da poco c’è stato il cambio alla presidenza dei Lions e del Rotary – prosegue la Bacciu – . Visto che collaborano con diverse iniziative culturali in città, potrebbero valorizzare i siti con dei cartelli esplicativi in via Nanni e via Canova in modo da mettere le basi per un lavoro futuro. Il mio è solo un suggerimento, visto che non si riesce a preservare o gestire il patrimonio”.

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