Le indagini della polizia.
Verso le ore 5 di domenica 12 , un giovane cagliaritano di 27 anni, dopo essere uscito da una discoteca in via Newton di Cagliari per riporre oggetti personali nella propria autovettura, è stato avvicinato inizialmente da un giovane di origini nordafricane, a cui successivamente si sono uniti altri due ragazzi, uno dei quali, dopo essersi avvicinato con fare minaccioso, gli ha strappato dal collo la collana in oro con ciondolo, intimando poi in tono minaccioso la consegna del portafoglio.
La vittima, avendo notato che gli autori della rapina erano vicino ad un rivenditore ambulante, ha contattato il proprio padre con cui, una volta giunto, si è diretto verso i tre cittadini extracomunitari per chiedere la restituzione di quanto indebitamente preso.
Di tutta risposta la giovane vittima è stata aggredita con un colpo di bottiglia in testa, mentre il padre ha ricevuto un violento colpo di catena da moto sulla testa, tanto da cadere a terra esanime. I tre giovani nordafricani immediatamente dopo si sono allontanati a bordo di una Honda Civic di colore grigio.
L’attività investigativa svolta dalla squadra mobile, sezione reati contro il patrimonio, d’intesa con la Procura della Repubblica di Cagliari, fondata in particolare sulla testimonianza della vittima, ha consentito in brevissimo tempo di giungere all’identificazione degli autori della rapina.
Nella tarda serata di martedì 14, in piazza del Carmine, è stato rintracciato Mohamed Zidane Ounas, nato in Algeria, 20enne, senza fissa dimora, autore materialmente della rapina ai danni del giovane cagliaritano, nonché del ferimento con una catena ai danni del padre.
Le indagini della polizia di Stato sono proseguite rintracciando nel comune di San Nicolò Gerrei, Ahmed Mrakkeb, algerino di 18 anni, resosi responsabile in particolare del ferimento della giovane vittima con un colpo di bottiglia alla testa.
L’auto utilizzata dagli autori della rapina e risultata oggetto di furto è stata poi ritrovata in via Mincio. sulla quale gli specialisti della polizia scientifica hanno effettuato i rilievi. All’interno del cofano della macchina è stata sequestrata una mazza con delle svastiche disegnate.
Dopo le formalità di rito le due persone fermate, su disposizione del Pubblico Ministero di turno sono state condotte presso il carcere di Uta.