In Sardegna la pillola si paga, ma l’Isola è agli ultimi posti per le baby mamme

I dati in Sardegna.

In Sardegna il più basso numero di baby mamme, ovvero ragazze sotto i 18 che hanno una gravidanza, ma l’Isola è una delle tante regioni in cui la pillola anticoncezionale si paga e anche cara. Secondo i dati del nuovo dossier Indifesa, in Sardegna nel 2020 sono state 16 le adolescenti che hanno partorito.

La Sardegna è agli ultimi posti per numero di gravidanze indesiderate e la regione con più ragazze che assumono la pillola anticoncezionale. Questo significa che l’Isola è virtuosa sull’educazione sessuale e sull’uso della contraccezione, ma i costi sono ancora interamente a carico della paziente, rendendo ancora difficoltoso l’accesso a tante ragazze. Specie se sono minorenni, specie se sono povere o non hanno un reddito. E la Sardegna è una delle regioni con un tasso di occupazione femminile che si aggira intorno al 45%. Ciò significa che ancora tante donne sono tagliate fuori dall’accesso alla contraccezione femminile moderna.

La decisione di Aifa per renderla gratuita alle under 25.

In questi giorni era in corso la commissione dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) per rendere gratuita la pillola anticoncezionale alle donne sotto i 25 anni, avviando un percorso in questa direzione, condiviso dal ministro della salute Roberto Speranza.

Una svolta che però è stata rimandata, a causa dei costi e intanto alcune regioni, come la Liguria e il Lazio, stanno aprendo per renderla gratuita, aggiungendosi alla lista di regioni dove è gratis da anni, come la Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana. Tranne la Sardegna. Mentre slitta la trattativa dell’Aifa, le ragazze sarde restano senza la possibilità di avere gratuitamente uno strumento molto importante per la loro autodeterminazione sessuale, poiché utile a pianificare la loro maternità.

Ma quanto si paga la pillola anticoncezionale? C’erano una volta le pillole rimborsabili. Quelle di seconda generazione, ma comunque farmaci fondamentali anche per le donne che soffrono di patologie che necessitano l’uso della pillola. Oggi si trovano al mercato, dal 2016, dal prezzo di 4,6 euro in su ogni mese. Quelli più cari, di quarta generazione, e molto più adatti a ragazze molto giovani e pazienti a rischio, vanno dai 15 ai 20 euro al mese. Un costo proibitivo per le adolescenti e le donne più povere, che si trovano al bivio di portare a termine una gravidanza non voluta o a dover interromperla in quanto è totalmente rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale. La decisione di Aifa, che si ispira alla Francia, la quale da quando l’ha adottata, ha dimezzato il numero degli aborti volontari, potrebbe dare anche alle ragazze sarde la possibilità di non dover più pagare di tasca propria la contraccezione moderna.

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