I prezzi scendono anche a Olbia, ma la città è una delle più care

Olbia colpita pesantemente dal caro prezzi.

L’inflazione è scesa in Sardegna, ma Olbia resta una delle città più care per i prezzi. Non solo dell’Isola, ma anche nel contesto nazionale. Se in Italia la media del tasso di inflazione è del 5,3% (contro il 5,4% di agosto) a Olbia raggiunge il 6,4% (contro il 6,9% nel mese di agosto).

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La città gallurese resta la più cara se messa in paragone alla situazione della più vicina Sassari (5,6%) e Cagliari (5,4%). Questo significa, dunque, che i prezzi a Olbia sono di gran lunga molto più alti che altrove nell’Isola. A rivelare questi dati, che non sono proprio positivi per il capoluogo della Gallura, sono il Centro Studi del Cipnes, su dati Istat.

L’inflazione fa pesare di più il carrello.

Ciò ne consegue che a pesare di più è il carrello della spesa e non per la quantità di merce acquistata, poiché il caro spesa influenza negativamente gli acquisti. Ad essere pesantemente coinvolti nell’inflazione sono beni come: olio e grassi: +22%; verdure: +14,9%; pane: +6,2%; carne: +6%. Poi ci sono i dolci e cioccolato: +9,2%; succhi di frutta: +12,2%; birra: +8,4%; latticini, latte e uova: +7%.

Non tutti i prodotti hanno subito aumenti vertiginosi dei prezzi. La frutta è aumentata del 2,4%, mentre bevande come caffè, tè e cacao hanno registrato un aumento del 3,8%. Gli aumenti hanno coinvolto anche l’elettricità del 18,6% e del gas del 4,8%.

Per molte famiglie, gli aumenti costanti hanno portato a una maggiore dipendenza dai discount, con un incremento nell’uso del 11,9%. Tuttavia, come rilevato da Federconsumatori, persino in questi contesti non è sempre possibile trovare prezzi accessibili. Di fronte a tale scenario, le soluzioni proposte includono estensioni delle durate del mercato regolato, riforme delle accise e modifiche dell’IVA.

La Sardegna, secondo l’ultima analisi di Coldiretti è la regione più conveniente, ma Olbia sembra vada in controtendenza stando all’analisi del Cipnes.