Chiese profanate e cerchi di sale, i riti satanici sono vicino a noi

I riti satanici a Olbia e in Gallura.

La Gallura cela un lato misterioso, legato ad un gruppo che praticherebbe riti esoterici. Nel mese di marzo alla Tomba dei Giganti di Su Monte e S’Abe sono stati rivenute delle tracce di presunti rituali. Su una pietra è stato trovato un rospo morto e una croce.

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Non è la prima volta che accade: sempre sullo stesso sito erano stati tracciati dei cerchi di sale e al Pozzo Sacro è stato addirittura trovato un cestino delle offerte per ringraziare la dea Acqua, un rito legato al neo paganesimo. I siti nuragici sono le mete più gettonate di questi riti. Chi li pratica considera che questi luoghi racchiudano un’energia, utile a curare lo spirito. Si potrebbe trattare, dunque, di riti legati alla stregoneria, al satanismo o al neopaganesimo. Su quest’ultimo in Italia abbiamo una stima che risale al 1999, quando il Cesnur ha censito circa 3.000 fedeli di varie correnti religiose legate al neopaganesimo. Non esiste una documentazione o un censimento dei gruppi che praticano esoterismo e differenti religioni in Gallura, compreso il satanismo.

Le tracce di esse, dunque, possono essere raccolte solo in base alle testimonianze trovate nei siti archeologici. Numerose sono le segnalazioni negli ultimi 15 anni. I carabinieri di Tempio indagarono nel 2005 su presunti atti di vandalismo presso luoghi sacri cristiani. Secondo le indagini si rivela che in Gallura, da tempo, ci fu l’ipotesi di diverse sette sataniche o esoteriche. Da Olbia a Palau, Sant’Antonio dove scritte legate al culto satanico sono apparse sui muri dei cimiteri e chiesette di campagna. Nel 2009 ci sarebbero stati presunte cerimonie avvenute in alcune chiese campestri galluresi.

Questi riti si sono accompagnati anche ad atti vandalici, avvenuti a San Giuseppe e Santa Maria di Vignola, nel comune di Trinità d’Agultu, e di San Biagio e Contra Ruia, ad Aglientu. I vandali hanno rimosso dalle loro sedi naturali tutti gli oggetti liturgici e sacri, dai candelabri alle stoffe, fino ai crocifissi, smontati e poi sparpagliati su panche e pavimento. E ancora: nel 2011 presso la Tomba dei Giganti di Monte e S’Abe è stato trovato un grande cerchio di sale, con all’interno alcuni frammenti di ceramica, incenso e aglio. Qualche giorno prima queste figure sono apparse anche al Castello di Padres.

Se sugli atti vandalici avvenuti negli ultimi anni sui luoghi sacri galluresi non c’è certezza si possa trattare di satanismo, alcune simbologie comparse all’interno dei siti archeologici sono note e ben documentate. Il rituale dei cerchi di sale è tipico delle pratiche esoteriche legate alla stregoneria e al culto “Wicca”. Tale pratica è ritenuta protettiva e purificatoria e chi la esegue se tracciata attorno a se stessi, ad una persona o un luogo, come una funzione esorcizzante. Alcune pratiche esoteriche, sataniche o tribali prevedono l’uccisione di animali come dono per le divinità.

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