Progetto di 500 studenti di Olbia sull’inquinamento
L’inquinamento di Olbia mappato grazie al lavoro di 500 studenti delle scuole superiori, con un risultato agrodolce. C’è una notizia buona e una meno buona. La buona: l’aria di Olbia è più pulita di quella delle grandi città italiane. In molte zone i livelli di biossido di azoto (NO₂) sono già sotto la soglia raccomandata dall’OMS. La meno buona: alcune aree come viale Aldo Moro e via Vittorio Veneto restano critiche, con picchi fino a 27 µg/m³, oltre la media annua consigliata (10 µg/m³).
I dati arrivano da “Di che colore è l’aria che respiri?”, campagna di citizen science inserita nel progetto MEZZO per la mobilità sostenibile, promosso da Cittadini per l’Aria, Fab Lab Olbia, hub.MAT e le scuole superiori della città. Oltre 500 studenti hanno installato e ritirato 130 campionatori passivi di NO₂ in due stagioni diverse, diventando protagonisti attivi della raccolta e divulgazione dei dati.
Secondo Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria, “i risultati sono ottimi grazie alla Città30, ma alcune zone richiedono interventi urgenti”. Le aree più pulite, come l’ospedale Giovanni Paolo II (4,4 µg/m³), confermano che traffico moderato, verde e ciclabilità migliorano la qualità dell’aria. Più complessa la situazione del porto, dove le emissioni navali pesano ancora molto. Da qui le proposte: una stazione di monitoraggio portuale, elettrificazione delle banchine (cold ironing) e divieto degli scrubber.
Gerometta sottolinea anche l’importanza di un’area NECA nel Mediterraneo, che imporrebbe limiti severi alle emissioni navali di ossidi di azoto (NOx), come già accade in Nord Europa e Nord America.
Per Salvatorica Scuderi, dirigente del liceo “Gramsci”, “il progetto ha dato agli studenti consapevolezza civica e ambientale, trasformandoli in attori reali del cambiamento”. Un’esperienza concreta e formativa di educazione alla sostenibilità.
“È stata la più grande campagna di citizen science sull’aria mai realizzata in Sardegna”, aggiunge Antonio Burrai di Fab Lab Olbia. A settembre, durante la Settimana Europea della Mobilità, saranno presentati i risultati completi, con mappa dettagliata, confronto tra le due campagne e la sperimentazione di un prototipo digitale dei rilevatori realizzato con Arduino e stampato in 3D.
Secondo l’assessora all’Ambiente Antonella Sciola, “i risultati premiano una visione urbana coerente: piste ciclabili, verde, moderazione del traffico”. Tra i progetti in corso, il collegamento ciclabile tra il ponte di ferro e l’aeroporto (80% dei lotti completati) e la nuova pista di Mogadiscio, illuminata e integrata con il verde.
“Olbia può diventare un modello nazionale – concludono i promotori – se continuerà a investire su ciclabilità, mobilità dolce, elettrificazione portuale e partecipazione giovanile. Perché il cambiamento culturale inizia dai più giovani”.