Ennesimo caso di violenza sulle donne a Olbia.
Prima le botte e poi l’inseguimento in strada con le intenzioni di ucciderla. Un nuovo caso di violenza sulle donne è avvenuto a Olbia, nella giornata di venerdì 18 ottobre e, per fortuna, grazie ai carabinieri, è stato evitato l’ennesimo femminicidio.
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A chiamare i militari è stata la donna, inseguita dal suo ex, un 55enne olbiese, sulla strada statale 127, che ha tentato di spingere l’auto fuori strada. Sul posto sono intervenuti i militari della Sezione Radiomobile di Olbia hanno tratto in arresto l’uomo, per stalking e sono intervenuti presso la stazione di servizio Beyfin.
La donna ha chiamato le forze dell’ordine riferendo di essere inseguita dal suo ex compagno che, armato di un coltello, l’aveva poco prima avvicinata in auto e cercato di spingere fuori strada. La malcapitata è riuscita a non arrestare la marcia del veicolo, ad allontanarsi ed a contattare telefonicamente i carabinieri.
Prontamente giunti sul posto ed assicuratisi delle condizioni di salute della donna, gli operanti si sono tempestivamente messi alla ricerca dell’uomo che nel frattempo si era dileguato. Grazie alla rapida azione dei militari della Squadra Motociclisti, il 55enne è stato subito rintracciato e bloccato a bordo dell’auto da lui stesso condotta nel centro abitato olbiese.
Sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di svariati coltelli, una mazza da baseball, una bottiglia di acido, una di alcool ed una di benzina, il tutto ubicato nell’abitacolo e pronto per essere utilizzato contro la donna. La donna riferiva di essere stata raggiunta dall’ex compagno nei pressi di un bar fuori Olbia, dove l’aveva percossa con calci e pugni, interrotti dall’uomo solo alla vista di alcune persone che stavano sopraggiungendo sul luogo. L’aggressore, tratto in arresto, era stato tradotto presso il carcere di Sassari-Bancali e messo a disposizione della Procura della Repubblica di Tempio Pausania.
Poi il gip di Tempio, pur riconoscendo la volontà, espressa più volte nei giorni precedenti all’arresto, dell’indagano di uccidere la ex compagna, lo ha scarcerato, ma ha disposto per lui gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. L’uomo è indagato per stalking e detenzione illecita di armi, ovvero acido, liquidi infiammabili e coltelli, che teneva in auto.