Due scosse di terremoto registrate dall’Ingv al largo della Gallura.
Una leggera scossa di terremoto, di magnitudo 3.3 sulla scala Richter, è stata registrata questa mattina alle ore 11:03 dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) nelle acque della Gallura. L’evento sismico, il cui epicentro è stato localizzato a 61 chilometri di distanza dalla città di Olbia, ha avuto un ipocentro situato a una profondità di 19 chilometri sotto la superficie terrestre.
Poco prima, una scossa di minore intensità, pari a 1.4 Richter, era stata rilevata dai sismografi alle ore 10:45. Questo evento, localizzato a una profondità di 10 chilometri e a 53 chilometri da Olbia, non è stato avvertito dalla popolazione, così come il successivo sisma di magnitudo 3.3.
L’evento odierno si inserisce in una sequenza di scosse che ha interessato l’area intorno alla Sardegna nelle ultime settimane. Lo scorso 9 agosto, infatti, un’altra scossa di terremoto, di magnitudo 2.4, era stata registrata nelle acque del mar Mediterraneo centrale, a circa 60 chilometri dalla costa di Olbia. Anche in quell’occasione, l’ipocentro del sisma era stato localizzato a una profondità di 11 chilometri e, fortunatamente, non si erano registrati danni né reazioni da parte della popolazione.
Ancora prima, il 20 luglio, un sisma di magnitudo 3.6 Richter aveva colpito il tratto di mare tra la Sardegna e la Spagna, con un ipocentro situato a 40 chilometri di profondità. Nonostante la maggiore intensità rispetto agli eventi sismici successivi, il terremoto di luglio non aveva provocato alcun danno e non era stato percepito con forza sulla terraferma.
La regione sarda, storicamente meno soggetta ad attività sismica rispetto ad altre aree del Mediterraneo, sembra tuttavia essere interessata da una serie di lievi movimenti tellurici che, pur non provocando danni, richiamano l’attenzione sulla necessità di un monitoraggio costante e di una preparazione adeguata per il futuro.