L’autorità portuale da l’ok allo sbarco del Gruppo Grendi a Golfo Aranci

Il Gruppo Grendi arriva a Golfo Aranci.

Arriva il via libera dal Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna per la società Grendi che potrà operare a Golfo Aranci.

Dopo aver confermato il centro distributivo merci ad Olbia (avviato quest’estate per potenziare la rete di distribuzione che conta sui magazzini di Cagliari e Sassari) la società aveva presentato un istanza per l’apetura di una rotta tra Golfo Aranci e Marina di Carrara che permetterebbe di consolidare il progetto di crescita del Gruppo Grendi. Il comitato ha autorizzato a svolgere, nel porto di Golfo Aranci e per la durata di 4 anni, operazioni portuali in conto proprio ed in conto terzi.

“Il rilancio dei porti non passa solo dalle infrastrutture – commenta Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – e, pertanto, a seguito di specifica istanza da parte del gruppo Grendi, è stata rilasciata un’autorizzazione di 4 anni a svolgere attività di impresa nello scalo di Golfo Aranci. Un’iniziativa che, come già ricordato pubblicamente, monitoreremo costantemente nella sua prima fase sperimentale con l’Amministrazione comunale golfoarancina e che riteniamo un segnale incoraggiante in questo particolare momento di crisi che investe l’economia del Paese”.   

La decisione è arrivata a margine dell’approvazione del bilancio di previsione, in un periodo difficile anche per i porti della Sardegna. Dieci milioni in meno di entrate e taglio da 40 milioni sulla spesa per acquisti di beni e servizi rispetto a quanto preventivato lo scorso anno per il 2020.

Ammonta, di conseguenza, a poco più di 50 milioni la previsione delle entrate per il 2021 (10 milioni in meno del previsionale 2020) e a circa 110 milioni quella relativa alle uscite (rispetto agli oltre 152 previsti per l’anno in corso). Riduzioni che, comunque, non minano la “salute” finanziaria dell’AdSP che consentirà, già dal prossimo anno, di iniettare sul mercato risorse, pari a circa 60 milioni di euro, da destinare alla realizzazione di opere di grande infrastrutturazione portuale e ad interventi di manutenzione straordinaria su aree e beni demaniali.

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