Zifi a Caprera, i cetacei amano sempre di più le acque dell’arcipelago

Agli zifi il Canyon di Caprera piace

In questi giorni la squadra dell’associazione Seame Sardinia ha avvistato, nelle acque del Canyon di Caprera, diversi zifi. Due maschi adulti, una femmina e un individuo più giovane, sul punto di separarsi dalla presunta madre. Uno di questi esemplari, in particolare, è un vecchio amico dei ricercatori di Seame Sardinia. Lo zifio Chiquita è stato avvistato per la prima volta nel 2013 e, da allora, il team ha potuto osservarne la crescita per ben 11 anni. Tra gli elementi che caratterizzano l’avanzare del tempo, il cambiamento della colorazione e lo spuntare dei denti. In particolare, questo ultimo elemento riguarda gli esemplari di sesso maschile (la femmina non li possiede). Lo zifio ha due denti e li utilizza come zanne, cosa che ne identifica la maturità sessuale. Una volta raggiunta, i denti protrudono, ma, con il passare del tempo e a causa dei combattimenti, si limano e perdono la loro punta.

La vulnerabilità degli zifi

Lo zifio è un cetaceo ancora poco conosciuto nel Mar Mediterraneo ed è indicato come “vulnerabile” nella Iucn Red list of threatened species. Non si tratta di un cetaceo raro, ma si può rintracciare solo in alcune aree localizzate, che privilegia. Queste andrebbero protette e tutelate in modo particolare, perchè lo zifio è una specie molto sensibile al rumore antropico sottomarino.  In particolar modo, soffre a causa di alcuni tipi di sonar, chiamati “sonar attivi a media frequenza”, come quelli utilizzati durante la lotta antisommergibile, nelle operazioni di guerra e nelle esercitazioni militari. Questi sonar sono così potenti che possono generare i cosiddetti “spiaggiamenti di massa”, mass stranding. Ciò accade perché gli zifi, durante le loro immersioni, si spaventano e, risalendo velocemente, cadono vittime di embolie da decompressione.

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