La necessità di un moderno sistema del trasporto aereo per la Sardegna.
Un moderno “sistema del trasporto aereo”, si rileva urgente e strategico in Sardegna, principalmente per ovviare alla problematica condizionata della “continuità territoriale”, e parallelamente, ai fini di arginare l’atavica discrasia in merito alla distanza dei “mercati”, favorendone una combinazione di pieno sviluppo economico.
I fattori che implementano specifiche difficoltà sono imputabili alle difficoltà di collegamento con le grandi reti nazionali ed europee, sia per caratterizzazione infrastrutturale carente, sia economica, e sia tecnica, nonché da un mancato quadro di sviluppo organizzativo. La caratteristica geografica della Sardegna determina una improrogabile presa di posizione inerente lo sviluppo dei collegamenti aerei, efficiente e al contempo stesso accessibile a tutte le utenze, qualora si presentino.
Considerato anche che, sempre più la propensione dei sardi è quella di utilizzare l’aereo in una condizione doppia rispetto alla media nazionale, rimane particolarmente indispensabile contrastare lo “stereotipo” dell’isolamento. Pertanto, l’impegno dovrà essere quello di un radicale “rinnovamento” e “adeguamento” delle infrastrutture aeroportuali, principalmente rafforzando e monitorando il parco aeromobili di interesse.
Le principali aerostazioni di Cagliari, Alghero e Olbia “devono” rappresentare quella crescita e permanente funzionalità sia tecnica che estetica, al fine di attrarre quei basilari flussi economico-turistici, in ossequio anche a quella vocazione funzionale, che ha assunto la nostra Regione, ricca di storia e con una identità culturale unica nel Mediterraneo.
Necessita anche un miglioramento complessivo in termini di accessibilità agli aeroporti stessi, potenziandone i collegamenti interni regionali, avvicinando le reali esigenze degli utenti con una offerta aeroportuale ricca e articolata, eliminando il più possibile la compartimentazione modulare delle reti di trasporto.
Vanno ampliate e definite oltremodo ulteriori procedure di certificazione degli aeroporti, verificandone le caratteristiche assunte delle società di gestione in relazione alla normativa ICAO sulla sicurezza, (atti amministrativi importanti), e conseguentemente elevare le capacità imprenditoriali, traguardando quelle rilevanti “attente attività”, tangibili al principio dell’efficienza. Altro radicale elemento di attenzione rimane essere il controllo pandemico da COVID-19, anche e soprattutto alla luce del fatto che molte “attività” stazionano nell’ambito aeroportuale, (intrattenimento, ristorazione, e quant’altro), e tutto questo non può prescindere da una corretta e accurata disinfezione e igienizzazione dei locali.
Anche se la pandemia sta allentando la sua pesantissima morsa, nei luoghi di lavoro l’attenzione deve rimanere sempre molto alta, e a tal proposito vanno integrati dei protocolli condivisi, atti a regolamentare quelle misure di contrasto e di contenimento della diffusione virale negli ambienti di lavoro. Il datore di lavoro è obbligato all’interno delle aree lavorative, con tutti gli strumenti attinenti, e in considerazione anche del Decreto Legislativo 81/2008, che prende in esame la valutazione del rischio, ad assicurare la pulizia giornaliera e la santificazione periodica di tutti gli ambienti e di tutte le postazioni di lavoro.
In ultimo, va rappresentato che il Governo con la costituzione di una nuova società, (newco), interamente controllata dal Tesoro, o da una società a prevalente partecipazione pubblica anche “indiretta” per la quale il Ministero dell’Economia può partecipare con complessivi tre miliardi di euro complessivi per il 2020, al fine di rilanciare Alitalia, prendendo in affitto rami di azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo, anche in amministrazione straordinaria, “nulla ha realizzato” per AirItaly.
Tre miliardi di euro sono eccessivi, anche se si tratta della compagnia di bandiera nazionale, raffrontati ad altri finanziamenti di specie realizzati da colossi europei.