Auchan-Conad, una vicenda emblematica che ci tocca tutti da vicino

Il conto della Grande distribuzione sul territorio.

Nell’allegato al Sole del 20 dicembre leggiamo ciò di cui avevamo dato conto nell’articolo apparso su Gallura Oggi il 24 aprile dello scorso anno. La Grande Distribuzione Organizzata è in difficoltà anche in Italia come da tempo lo è nel resto del mondo occidentale. Iniziano ad andarsene i gruppi esteri (Auchan) ma non sono (e non saranno) rose e fiori neanche per i gruppi italiani. La vicenda Auchan-Conad è emblematica per la nostra città e per l’intero Paese e culminerà con uno sciopero delle maestranze proclamato per il prossimo 23 dicembre.

Il costo economico e sociale della proliferazione della GDO è sotto gli occhi di tutti. Le strutture erodono pesantemente il territorio; le attività uccidono la distribuzione tradizionale e di quartiere; le maestranze sono sotto schiaffo e costrette a lavorare anche durante le feste più importanti; i produttori locali, per consentire un corner di prodotti tipici, si espongono a investimenti che non saranno mai ripagati e si legano indissolubilmente ai diktat economici e commerciali dei “grandi clienti”; la gente lascia il proprio paese per trascorrere ore “a temperatura controllata”.

E aggiungiamo: GDO contrae mutui a condizioni estremamente favorevoli; ottiene la infrastutturazione dei luoghi e l’estensione dei servizi di trasporto pubblico; paga gran parte delle imposte altrove; induce la politica a una produzione legislativa favorevole. Poi, un giorno, quando meno ce lo aspettiamo, arriva la crisi. Alti costi del personale, affitti esorbitanti, costi condominiali insostenibili e il salvatore, se e quando c’è, entra nel (giusto) mirino dell’Antitrust che dovrebbe evitare l’abuso di posizioni dominanti. Chi pagherà tutto ciò? Per una risposta presumibilmente corretta e attendibile andate a rileggere l’articolo del sottoscritto del 24 aprile 2018.

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