Vaccini a Olbia: “C’è l’accordo, ma i medici di base hanno le mani legate”

Il consigliere regionale Roberto Li Gioi si rivolge all’assessore Nieddu.

Il consigliere pentastellato Roberto Li Gioi, accolto il malcontento dei medici di medicina generale di Olbia si rivolge all’assessore alla Sanità affinché si attivi per risolvere la situazione dei medici di base di Olbia che in concreto non possono ancora vaccinare i propri pazienti.

“L’accordo Regione-medici di base sull’utilizzo dei camici bianchi nella campagna vaccinale è in vigore dal 25 marzo scorso, da quando la Giunta ha approvato la delibera per la copertura finanziaria e il riconoscimento delle indennità. Ma superare l’ostacolo che sembrava più alto non è bastato a consentire ai medici di base della Sardegna di vaccinare i propri pazienti, a causa di una macchina organizzativa evanescente, che fa acqua da tutte le parti, incapace di tradurre in concreto anche i passi in avanti ottenuti sinora.

Le lunghe file di persone anziane costrette ad attendere ore nel piazzale antistante l’hub vaccinale di Olbia sono la dimostrazione che, nonostante l’accordo, nulla è cambiato. La campagna vaccinale continua ad arrancare, e questo perché i medici hanno le mani legatissime: innanzitutto, non hanno ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da Ats. In tanti vorrebbero fare i vaccini in studio per decongestionare l’affollatissimo hub, ma non sanno come fare.

È inaccettabile – incalza il consigliere regionale del m5s Roberto Li Gioi – che i medici non sappiano a chi rivolgersi per avere le dosi somministrare, che non abbiano delle linee guida da seguire per quanto riguarda la tipologia di vaccino da inoculare e soprattutto non sappiano come prenotarlo. Per dare appuntamento ai pazienti è necessario avere la certezza che il vaccino ci sia. Siamo al limite dell’assurdo”.

“La Segreteria provinciale della FIEMMG di Olbia -Tempio, lo scorso 8 aprile – prosegue il consigliere –  ha mandato una lettera al Commissario della Assl di Olbia e ai responsabili dei Distretti Assl della città per denunciare appunto la gravissima situazione di stallo in cui versa la campagna vaccinale. Nonostante alcune condizioni procedurali ostative siano state superate, come sottolineato dalla FIMMG, ai medici di medicina generale viene impedita la possibilità di operare per mancanza di un preciso referente in grado di interfacciarsi con loro, dedicato all’organizzazione delle postazioni vaccinali, alla distribuzione delle dosi, alla gestione delle prenotazioni. Una figura di coordinamento indispensabile e urgente.”

“Ancora una volta la macchina regionale dell’emergenza si dimostra inadeguata, scarsamente equipaggiata e incapace di tradurre in concreto gli effetti dell’accordo raggiunto con i Medici di medicina generale della Sardegna, lavoratori pronti a scendere in campo per dare una forte accelerazione alla campagna vaccinale ma che, loro malgrado, si ritrovano con le mani legate”.

“Infine – spiega Li Gioi – è necessario agevolare il caricamento dei dati dei pazienti, che devono essere registrati dagli stessi medici su sistema Avacs, programma informatico di ATS, farraginoso e sconosciuto ai medici di base. È facile immaginare il notevole spreco di tempo che potrebbe essere risolto facendo sì che lo stesso sistema Avacs si colleghi in modo informatico alla cartella clinica gestionale che ogni medico utilizza”.  

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