Positivo l’effetto dei 30 all’ora a Olbia
La scelta, in anticipo sui tempi, di rendere Olbia una zona 30 ha avuto i suoi benefici. Mentre altre città potrebbero dover combattere con problemi legati all’inquinamento. In un recente studio condotto in collaborazione con Unipol Tech, il MIT Senseable City Lab indebolisce l’idea secondo cui i 30 all’ora renderebbero le città più vivibili. Anzi, potrebbero determinare un aumento delle emissioni di monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM). In particolare, la ricerca stronca la riduzione della velocità soprattutto in città come Milano, dove le stime prevedono un aumento di CO2 e PM rispettivamente dell’1,5% e del 2,7%. I momenti critici sarebbero quelli a più alta intensità di traffico, perché, spiega lo studio, i motori termici, sotto il profilo del consumo, sono più efficienti intorno ai 70-80 km/h.
Il miglioramento della sicurezza a Olbia
Per quanto riguarda Olbia, anche se non sono ancora noti i dati sull’inquinamento, è evidente che, rispetto a Milano, sia sottoposta ad un traffico di gran lunga più contenuto, soprattutto nel periodo invernale. E, in relazione alle sue caratteristiche morfologiche e strutturali, il limite dei 30 all’ora ha sortito effetti positivi. A ribadirlo, il consigliere comunale Angelo Cocciu: “Dopo lo smarrimento iniziale, seguito da qualche polemica, il cittadino di Olbia ha iniziato a rispettare e a comprendere il limite. Il dato migliore riguarda gli incidenti: dalla sua introduzione nel 2021, quelli legati alla velocità sono diminuiti. E ritengo che questo sia un dato di importanza primaria”. A Olbia, infatti, gli incidenti stradali sono perlopiù dovuti alla distrazione o alla mancata precedenza.
Dello stesso avviso è Nino Seu, direttore della sede territoriale di Confcommercio: “Per quanto ci riguarda, la riduzione della velocità non ha avuto impatti negativi sulle attività commerciali. Semmai, ne ha avuti di positivi per la sicurezza dei cittadini. Noi, per ora, in assenza di smentite scientifiche relative alla città di Olbia, rimaniamo favorevoli”.