Cristian Totti attaccato sui social perché non è atletico e agile, l’Olbia assume un nutrizionista e uno psicologo sportivo.
Cristian Totti preso di mira sui social perché non sarebbe abbastanza atletico. L’Olbia Calcio assume due nuove figure, un nutrizionista e uno psicologo sportivo. Due notizie che non hanno un nesso di causa-effetto, ma che lette insieme ispirano doverose riflessioni.
Il video: Cristian Totti appare appesantito e impacciato.
Cristian Totti nell’occhio del ciclone. Non per via del maltempo che ha colpito anche Olbia nei giorni scorsi, ma per via del morboso e piuttosto becero tam-tam che si è scatenato nelle ultime ore e ha creato un ideale ponte tra Olbia e Roma. Da una parte Cristian, figlio d’arte, che deve affrontare tutti i giorni, ancor prima degli avversari in campo, il peso di un cognome da medaglia d’oro al campionato del mondo. Dall’altra un video diffuso da Romanews EU, in cui il ragazzo appare impacciato, oltre che poco atletico. Il video ritrae un’azione della partita Olbia-Ilvamaddalena di domenica scorsa, dove Cristian è il protagonista sfortunato: detta un passaggio in profondità con inequivocabili gesti, e lo riceve arretrato e a mezz’altezza. Controllo difficoltoso, sta per passare il pallone a un compagno, ma l’arbitro si inserisce nella linea di passaggio. Totti junior non si perde d’animo, controlla d’esterno e sterza verso la parte opposta, ma un avversario dell’Ilvamaddalena capisce le sue intenzioni e gli porta via il pallone.
Nel video Totti appare di corporatura robusta, forse un po’ troppo per un attaccante di Serie D . Impietosi i commenti, provenienti da ogni patre d’Italia. Livello basso, ad esempio: “Ci aspettavamo che il rigore lo tirasse col cucchiaio, ma lui è più un tipo da forchetta”. Oppure: “Prendetelo in giro, ma in campo ha dimostrato il suo peso, si è mangiato tutti gli avversari”. Apprezzamenti fisici, o “body shaming“, che è noto a tutti quanto possa essere dannoso per la psiche di chi lo subisce. Qualcuno prende di mira l’azione, conclusa perdendo il pallone, ma con commenti che non hanno nulla di tecnico: “Di stazza è Totti, ma i piedi sono Blasi”, e via discorrendo, con una serie infinita di apprezzamenti basati su aspetto fisico e genitori famosi, offesi anche loro, in alcuni commenti.
Esordio con gol su rigore e portiere spiazzato.
I commenti tecnici sono ovviamente liberi. Ma questo antipatico tam-tam sul web ha fatto passare in secondo piano il fatto che Cristian Totti, in quella partita abbia esordito, a 18 anni, in una partita di Coppa Italia di Serie D, tra gli adulti. Per di più con la prima squadra dell’Olbia. Il ragazzo ha anche messo a segno un bellissimo calcio di rigore, spiazzando il portiere avversario. E nel video diffuso dall’Olbia Calcio, di migliore qualità, Cristian non appare neanche così appesantito come appare nel video di Romanews Eu. Pochi lo hanno notato, ma ha la stessa corporatura di suo padre.
La donazione di sangue.
Nei giorni scorsi il giovane calciatore, insieme ai compagni dell’Olbia Calcio ha dato il suo contributo alla campagna di donazioni di sangue dell’Avis provinciale. Un bel gesto, in una città in cui dovrà trascorrere la stagione appena iniziata e che lo ha accolto con molta curiosità, ma con la solita accoglienza discreta dei sardi, che generalmente agevola l’inserimento delle persone di fuori nel tessuto sociale locale. Anche la foto della donazione di sangue (a fondo pagina) conferma che il giocatore non sia poi così poco atletico come appare nel video di Romanews Eu.
L’Olbia Calcio assume un nutrizionista e uno psicologo sportivo.
L’annuncio è stato diffuso sul social specializzato nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, Linkedin: “L’ @Olbia Calcio è alla ricerca di due nuovi profili da aggiungere al proprio organico, un nutrizionista ed uno psicologo sportivo. Se hai esperienza in uno di questi settori e una passione per il calcio, potresti essere la persona giusta per questa posizione. Si offrono posizioni di consulente o part-time Candidati inviando CV a comunicazione@olbiacalcio.com“.
Questo fatto ovviamente non ha alcun nesso con il body shaming nei confronti di Cristian Totti. Ma suscita doverose riflessioni sul comportamento dei commentatori dei social network e sulle estreme conseguenze che tanto veleno può causare sulla mente (e sulla salute), di un giovane ragazzo. Che possono essere devastanti, in certi casi irrimediabilmente.
Cristian Totti non gioca in serie A, dopotutto. Sta cercando di fare una carriera come tanti giovani, con umiltà, dalle categorie inferiori, senza il posto da titolare fisso garantito. Ha trascorso una parte di estate ad allenarsi con la maglia bianca, anziché, come avrebbe potuto, nei migliori resort e nei migliori locali notturni. Segnato all’esordio, assumendosi la responsabilità di tirare uno dei calci di rigore vincenti della squadra. Ha donato il sangue ai suoi nuovi concittadini. Questo non basta per farsi accettare dall’Italia dei social network? E soprattutto, perché non limitarsi a parlare di calcio, anziché sconfinare in campi che col calcio non c’entrano nulla?