Canile di Tempio, la società rassicura: “Struttura operante come rifugio”

La società che gestisce il canile di Tempio fa il punto della situazione

Dopo le polemiche sulla gestione e sul futuro del canile di Tempio interviene la società International groupe service. L’azienda di Viterbo che gestisce “La casa di Morgana” ha affidato all’avvocato Alessio Cugini Borghese le parole della rappresentante legale, Laura Maggio. La situazione risulta così ben diversa da quanto emerso sulla stampa nelle scorse settimane.

La versione della società

“La Società ha fatto fronte, seppure con lievi ritardi, al pagamento degli stipendi con la sola mancanza dell’ultimo mese per l’elaborazione in ritardo delle buste paga (circostanza non dipendente dalla Società stessa ma che, risolta, ha fatto sì che anche l’ultimo mese sia stato inserito in pagamento) – spiega il legale -. È quindi falso che a tutt’oggi i dipendenti della struttura siano lasciati senza stipendio. Oltre a tale aspetto la Società ha sempre provveduto, a proprie spese, a rifornire la struttura di cibo per gli animali e garantito le cure veterinarie agli stessi; anche in questo caso, pertanto è falso che siano i dipendenti a farsi carico economicamente di questi incombenti”.

“Ed ancora, è falso sostenere che il canile sia in balia di nessuno, e gravemente diffamatorio l’aver veicolato il messaggio che la Società che lo gestisce sia una sorta di “fantasma” che non si occupa della risoluzione delle problematiche della struttura stessa”.

“Struttura operante come canile rifugio”

“Quanto poi alla notizia per cui la veterinaria del canile avrebbe lasciato l’incarico in quanto non pagata si tratta di un’ulteriore circostanza errata, dal momento che la scelta della dottoressa è maturata nel pieno del pagamento degli oneri professionali alla medesima spettanti (e sempre nell’ottica delle difficoltà incontrate dalla struttura e di cui si è detto). Quanto ai cani menzionati come condotti presso l’abitazione di due dipendenti si chiarisce che il canile comunale non è una struttura sanitaria e quindi gli animali in questione, in quanto rinvenuti per la strada, non possono farvi ingresso se non in violazione delle norme di legge. Anche sul punto, quindi, non si registra alcuna inadempienza da parte della Società gestrice del canile”.

“Ancora più grave, se possibile, è la veicolazione dell’idea che il canile avrebbe un futuro incerto, sì da far passare il messaggio che il medesimo potrebbe essere chiuso: l’affermazione appena detta è frutto di pressapochismo nello studio della normativa di settore, che se letta con un minimo di diligenza permette di comprendere come la legge distingue fra canile sanitario e canile rifugio. Ed infatti una struttura non abilitata alla prima tipologia (unica che consente di far fare ingresso in prima battuta a cani rinvenuti per la strada) è comunque operante nella seconda classificazione. A tutt’oggi la struttura di Tempio Pausania è perfettamente operante come canile rifugio“.

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