Su Rinaggiu è ancora bagarre, pesanti accuse tra il sindaco e le minoranze

Fuoco incrociato delle minoranze sul sindaco Gianni Addis riguardo l’affare Rinaggiu nell’ultimo Consiglio comunale a Tempio. Le questioni Rinaggiu – Pischinaccia, ormai inevitabilmente intricate fra loro, hanno tenuto banco in Consiglio comunale sin dal primo momento con le comunicazioni del sindaco all’assemblea, proseguendo durante le interrogazioni e con un apposito punto all’ordine del giorno in coda al consiglio.

Le interrogazioni.

In prima battuta il sindaco ha informato l’assemblea della nota fatta pervenire all’amministrazione comunale dalla società Piccoli e Grandi Eventi in data 27 novembre che si dice disposta a ritirarsi dalla procedura di project finanzing relativa al compendio della Pischinaccia e a smantellare la tensostruttra installata, non volendo essere “né involontariamente né indirettamente di ostacolo alla realizzazione di un’iniziativa che si afferma essere così tanto importante e lucrosa per la città”.

Le interrogazioni ufficiali sono pervenute dalla consigliera Marina Tamponi per il gruppo Tempio cambia che ha interrogato la giunta su vari punti. Primo dei quali “il mancato coinvolgimento del consiglio comunale nel processo di riqualificazione del compendio della Pischinaccia, al pari del confinante compendio di Rinaggiu” e riguardo i condizionamenti che una proposta potrebbe avere sull’altra. Sempre circa il compendio Pischinaccia e l’installazione della tensostruttura da parte della Società Piccoli e Grandi Eventi, le motivazioni che avrebbero spinto la giunta a dare parere favorevole a una proposta che nella relazione istruttoria del dirigente del direttore dei servizi al patrimonio sarebbe “stringata, scadente sotto diversi punti di vista e che presenta delle criticità sotto il punto di vista paesagistico in relazione alla tensostruttura” e quali siano le ricadute econominche e sociali del progetto e il suo interesse culturale.

Con la richiesta di parola nuovamente avanzata da Cordella si è aperto lo scontro: il consigliere era già intervenuto a seguito delle comunicazioni del sindaco chiedendo “con quali titoli la Società Piccoli e Grandi Eventi parli e occupi lo spazio interessato” con Addis che lo invitava a formulare ufficiale richiesta di accesso agli atti per verificare autonomamente la situazione. Crodella ha iniziato a leggere la sua interrogazione contenente riferimenti alla conferenza stampa tenuta dal sindaco, il quale lo ha interroto ricordandogli che la questione Rinaggiu aveva un punto all’ordine del giorno dedicato e che “considerazioni di carattere politico” sarebbero state da rinviare ad altro momento e invitandolo a limitarsi a presentare la sua interrogazione. La contrapposizione verbale è proseguita per qualche minuti per concludersi momentaneamente con l’interrogazione ufficiale circa l’argomento sollevato in apertura di consiglio.

La discussione.

La questione Rinaggiu è stata poi ripresa in coda al Consiglio comunale con un apposito punto all’ordine del giorno che ha generato una discussione durata circa un’ora e trenta minuti. A parlare per primo è stato ancora una volta il consigliere Cordella che ha ripreso la lettura iniziata e poi interrota durante le interrogazioni. Ha accusato il sindaco di avere tentato di scaricare “la responsabilità politica e amministrativa del fallimento della questione Rinaggiu sulla minoranza che siede in consiglio”. L’accusa che suona più pungente è quella di “infantilismo politico“. Aspra critica anche riguardo alla mancata volontà di conoscere l’identità degli investitori, giudicata ora necessaria per futuri bandi e progetti dallo stesso sindaco. Ma l’affondo è arrivato quando Cordella ha comunicato di aver inoltrato, già nell’agosto 2021, formali esposti alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania e alla Corte dei Conti di Cagliari sulla questione Pischinaccia e sul progetto in atto. Cordella inoltre lamenta la mancata consegna, al momento della richiesta d’accesso agli atti delle due lettere inviate dallo studio Deiana del 7 dicembre 2020 e dell’8 febbraio 2021.

Duro anche l’intervento della consigliera Amic che lamenta ancora una volta la mancata consegna delle missive inviate dalla società in trattativa col Comune. Amic ha rivendicato la sua coerenza nell’essere sempre stata contraria alla vendita del compendio di Rinaggiu. Così come ha contestato l’impiego di tempo e denaro a favore del progetto e il costo, giudicato da svendita, proposto alla società. L’attacco più forte è arrivato quando la consigliera ha definito che le modalità della vendita sarebbero “inopportune, contrarie all’interesse pubblico, spesso illegittime, poco trasparenti e antieconomiche”.

Rispondendo ai consiglieri di Alternativa popolare il sindaco Addis ha ripreso la consigliera Amic circa la definizione di azioni “illegittime” da parte della giunta. Una serie di interruzioni ha scatenato la bagarre in aula fino al richiamo formale da parte del sindaco alla consigliera fino alla minaccia dell’espulsione dall’aula. Addis ha rivendicato l’utilità del lavoro svolto dalla commissione per Rinaggiu. Il sindaco ha altresì riconosciuto la coerenza della consigliera Amic riguardo la contrarietà alla vendita. Ha poi rimadato al mittente le accuse di “infantilismo politico” mosse da Cordella e ha rifiutato integralmente le accuse di malafede e di azioni illecite.

Più pacato nei toni, ma non nella sostanza, è risultato il confronto coni consiglieri di Tempio cambia. Comerci e Tamponi hanno attaccato il sindaco soprattutto perchè “ha scaricato sulla minoranza il fallimento dell’affare Rinaggiu” e hanno rivendicato la coerenza nell’essere stati sempre contrari alla vendita

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