Caso discoteche, i 5 Stelle: “La Regione faccia vedere il parere dei tecnici per la riapertura”

I consiglieri del Movimento 5 Stelle chiedono che venga reso noto il parere in Sardegna.

Dopo l’inchiesta di Report sulle pressioni che il mondo della politica della Sardegna avrebbe subito per tenere aperte le discoteche, i consiglieri del M5S Michele Ciusa, Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas vanno all’attacco chiedendo che venga reso noto il parere del Comitato tecnico scientifico.

“Le vite dei sardi sacrificate per soddisfare gli interessi degli imprenditori del divertimento – commentano i consiglieri. Ieri su Report abbiamo potuto ascoltare tutti come la salute dei sardi è stata svenduta e calpestata per consentire alle discoteche di non spegnere la musica, di non sospendere le serate ferragostane dai contratti a molti zeri con deejay di fama mondiale. Proprio quando il numero dei positivi in Sardegna iniziava a risalire, in una regione fino a poco prima a contagi zero, il Consiglio regionale si è assunto un rischio, come lo ha definito il consigliere Angelo Cocciu ai microfoni di Report, che non poteva permettersi”.

“Ci teniamo a precisare -proseguono – che noi non abbiamo firmato l’ordine del giorno dell’11 agosto scorso (firmato dai capigruppo di maggioranza e da alcuni dell’opposizione) sulla necessità di valutare l’opportunità di adottare atti idonei a rendere possibile l’apertura di discoteche e locali da ballo. Ma la responsabilità totale di quanto accaduto è da ascrivere al presidente Solinas che ha firmato l’ordinanza di apertura”.

“Questo ordine del giorno – sottolineano i pentastellati – impegnava la Giunta a valutare il possibile prolungamento dell’apertura delle discoteche sulla base del parere del Comitato Tecnico scientifico. Condizione che non ci risulta sia stata rispettata, in quanto, questo parere non è mai stato reso pubblico. Quindi temiamo che questa decisione sia stata presa in assenza di una valutazione tecnico scientifica, unico criterio che avrebbe potuto valutare il rischio reale di un proseguimento dell’attività anche solo per qualche giorno”.

“A questo punto, se il parere esiste deve saltare fuori subito, in caso contrario è giusto ritenere che la salute dei sardi è stata svenduta per privilegiare gli interessi privati di alcuni”. 

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