La decisione della Corte d’appello per i maltrattamenti ad Arazchena.
E’ stata confermata anche dalla Corte d’appello di Cagliari la condanna ad 8 anni nei confronti dei genitori e della zia del bambino segregato ad Arzachena in quella che è tristemente ricordata come la casa degli orrori.
La sentenza ha quindi confermato la decisione del giugno dello scorso anno senza concedere le attenuanti per i 3. Una triste vicenda quella che è emersa dopo che il piccolo è riuscito a dare l’allarme allertando le forze dell’ordine.
Da quel momento le indagini sono riuscite a ricostruire le punizioni subite dal bambino, che veniva segregato in una stanza al buio per ore senza il materasso e con solo un secchio per fare i bisogni. Sin da subito emersero le gravi responsabilità dei genitori e successivamente si scoprì il ruolo della zia, anche attraverso degli audio ritrovati nei cellulari: alcune registrazioni di voci alterate in cui il bambino veniva minacciato di “essere portato all’inferno dai demoni”. Proprio quelle prove portarono all’arresto della zia, considerata la “regista” dei maltrattamenti.