Cantiere bruciato a Cala Saccaia, indagini sulle cause dell’incendio

L’incendio ha devastato il cantiere nautico di Olbia.

Sono in corso le indagini per fare luce sul devastante incendio che martedì scorso ha distrutto il cantiere nautico Acqua a Olbia, distruggendo 46 barche tra cui maxi yacht di oltre 30 metri pronti per la consegna. L’intervento aveva richiesto un imponente dispiegamento di forze dei vigili del fuoco, con cinque squadre provenienti da Olbia, Arzachena, Tempio, Siniscola e Sassari.

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Il giorno successivo al disastro, il procuratore Gregorio Capasso si è recato sul luogo per un sopralluogo e sono scattati i sigilli. I carabinieri del reparto territoriale di Olbia stanno ricostruendo la dinamica che ha causato danni ingenti, tra i 10 e 20 milioni di euro. Le prime ricostruzioni portano a un rogo che si sarebbe propagato da una delle imbarcazioni custodite nel capannone, un’unità che al momento non era oggetto di interventi.

Le ipotesi.

Le indagini si preannunciano complesse, data la distruzione causata dal fuoco che ha cancellato potenziali tracce utili. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è quella del corto circuito, avvalorata da alcune testimonianze di dipendenti che riferiscono di aver visto una fiammata improvvisa, seguita da un forte boato e dal denso fumo.

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