Ciro Grillo, la perizia della presunta vittima di stupro: “È debole, non poteva opporsi”

Ciro Grillo

Il processo contro Ciro Grillo e i suoi amici.

Oggi si è tenuta a porte chiuse il processo a Tempio Pausania per il presunto stupro di gruppo, dove sono imputati Ciro Grillo e altri tre amici: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. I quattro imputati, stando all’accusa, avrebbero abusato di due ragazze nella villa in affitto alla famiglia Grillo a Cala di Volpe, delle quale una delle due avrebbe subìto uno stupro.

In aula era presente Alex Cerato, amico della presunta vittima, che ha testimoniato raccontando che la ragazza non era più la stessa da quella violenza, avvenuta nel 2019. All’udienza c’è anche la deposizione della psicologa chiamata dalla Procura di Tempio, che in una perizia aveva scritto che la vittima non era nelle condizioni di opporsi al presunto stipro. La perizia è stata oggetto di diverse interpretazioni, da una parte con la difesa che sostiene che il silenzio della studentessa italo-norvegese sarebbe la prova del consenso; dall’altra la parte civile, che sostiene che la vittima è un soggetto fisicamente e psicologicamente debole e non è stata in grado di opporsi.

Nella prossima udienza, che si terrà in aula nel tribunale di Tempio Pausania tra ottobre e novembre, sarà sentita la presunta vittima di stupro. Le date ancora non sono state definite, poiché sono ancora in fase di preparazione, ma il giudice ha deciso che sia la studentessa italo-norvegese che l’altra ragazza che ha denunciato le violenze, saranno ascoltate in autunno.

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