Inchiesta Delcomar, tutte le incertezze sul futuro dei lavoratori della Gallura

Le preoccupazioni della Uiltrasporti Sardegna.

Dopo l’inchiesta della Guardia di finanza sulla compagnia Delcomar e la Decolservizi che ha portato al sequestro di beni e disponibilità per oltre di 64 milioni di euro compresi due traghetti aumentano le preoccupazioni dei sindacati.

E’ grande l’apprensione della Uiltrasporti Sardegna per il futuro dei lavoratori e della mobilità verso le isole minori. Il sindacato però chiede però anche che “nelle gare di pubblico servizio le verifiche devono essere fatte in maniera preventiva ed accurata e anche i controlli devono essere tempestivi. Non è possibile che dopo cinque anni si metta a rischio una forza lavoro e la garanzia di un servizio essenziale come quello dei collegamenti da e per le isole minori”.

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Dopo l’inchiesta infatti ora c’è incertezza per il futuro dei lavoratori della Delcomar, società che dal 2016 gestisce in regime di continuità territoriale i collegamenti con le isole di Carloforte e La Maddalena, al centro di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Cagliari che ha portato al blocco parziale dell’attività.

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“Siamo fortemente preoccupati – spiega la segreteria della Uiltrasporti sarda – . L’approssimarsi della stagione estiva, che avrebbe dovuto vedere tutti i lavoratori impiegati in forze, crea incertezza non solo per la stabilità occupazionale, ma anche per la continuità del servizio essenziale di collegamento da e per le isole minori e la garanzia della mobilità”.

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Pur non entrando nel merito dell’inchiesta giudiziaria, la Uiltrasporti sarda sottolinea il fatto che in tutti questi anni non è risultato alcun disservizio palese da parte della società né è stato mai segnalato alcun caso di disagio relativo al trasporto di persone a ridotta mobilità. “In ogni caso noi riteniamo che nelle procedure di affidamento dei servizi essenziali in regime di continuità territoriale, sia per i collegamenti aerei e marittimi con la Penisola che per i collegamenti con le isole minori i controlli debbano essere preventivi. Non è plausibile che l’idoneità dei mezzi utilizzati per erogare un servizio essenziale venga messa in discussione dopo cinque anni dalla gara di affidamento”.

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