Il rimprovero di un carabiniere e l’auto a fuoco: giovane di Buddusò nei guai

carabiniere buddusò - Foto di repertorio dal web

Giovane di Buddusò accusato di aver incendiato l’auto di un carabiniere per dispetto.

Nel 2018, durante una festa paesana a Buddusò, un giovane di 25 anni fu protagonista di un episodio di insofferenza verso un’ordinanza sindacale che portò alla sua condanna in primo grado per danneggiamento, in seguito all’incendio dell’auto di un carabiniere. La vicenda ebbe origine quando un carabiniere in servizio alla locale stazione lo richiamò per non aver rispettato un’ordinanza sindacale che vietava di circolare a cavallo nel centro abitato. Il giovane, infastidito dal rimprovero, rispose in termini definiti dai militari irriguardosi.

Atteggiamento insofferente mostrato anche il giorno successivo al rimprovero, in cui il comandante e un militare della stazione si recarono presso l’abitazione del giovane per invitarlo ad avere un atteggiamento diverso. Nei giorni successivi, per tutta risposta, il 25enne avrebbe dato fuoco all’autovettura privata del militare, una Fiat Grande Punto, parcheggiata vicino alla caserma.

L’incendio si verificò all’alba, distruggendo completamente il veicolo. Le telecamere di sorveglianza ripresero una persona nelle vicinanze poco prima del rogo. Il carabiniere e alcuni colleghi riconobbero il giovane come lo stesso che era stato da loro richiamato pochi giorni prima.

L’episodio portò a un’indagine che si concluse con il rinvio a giudizio del giovane. Durante il processo, la parte lesa si costituì parte civile e vennero ripercorsi i dettagli dell’accaduto. La Corte d’Appello di Sassari ha ora confermato la condanna emessa in primo grado, stabilendo per l’imputato una pena di quattro mesi di reclusione.

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