Niente russi in Costa Smeralda, questa estate il 20% in meno degli incassi

Crolla il mercato dei russi in Costa Smeralda.

Un vero crollo il mercato dei russi in Sardegna e in Costa Smeralda, che garantiva un giro di affari notevole in Gallura, ovvero il 20% degli incassi. Un’emorragia di 220mila presenze, che a causa delle sanzioni e della guerra in Ucraina, quel 2% che incide fortemente sulla nostra economia in quanto turismo di lusso.

La crisi è chiara poiché gli oligarchi spendono grandi cifre per trascorrere le loro vacanze in Sardegna, a bordo dei loro yacht e nelle loro residenze faraoniche, che davano lavoro a migliaia di persone locali e non. Questo ha, infatti, determinato un effetto domino che si è abbattuto su tante famiglie che purtroppo si trovano disoccupate. E’ Federalberghi Sardegna a tracciare la perdita nei soli mesi di luglio e agosto, che ammonta a ben 200 milioni di euro.

L’effetto dei licenziamenti si era fatto sentire già nel mese di marzo, quando a causa dei congelamenti di ville e altri beni, si era lanciato l’allarme sulle migliaia di lavoratori occupati sia nella stagione estiva che durante l’anno. In Gallura, stando a quanto sostiene l’Osservatorio Sardegna Turismo, trascorrono le vacanze oltre 40 mila russi, per un totale di 220 mila presenze, i quali negli anni hanno acquistato grandi ville dove lavorano centinaia di manutentori, colf, addetti alla vigilanza, cuochi, autisti, giardinieri tutti lavoratori, anche sardi.

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