Guerra delle insegne, Nizzi si difende: “Tassa ferma dal 1994”

La guerra delle insegne a Olbia.

Niente da fare, la tassa delle insegne si paga. Lo ribadisce ancora il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, confermando la sua volontà di non retrocedere dalla sua decisione, che ha generato tantissime polemiche, spiegando che tale decisione è dovuta alla necessità del Comune di fare cassa.

Il primo cittadino ha spiegato ai cittadini il motivo per cui ha deciso perché tale aumento è toccato agli imprenditori di Olbia. “Io sono stato chiaro, il Comune non può andare in fallimento – ribadisce Nizzi -. Dobbiamo tenere il bilancio in attivo e deve essere equilibrato. Abbiamo fatto delle scelte se aumentare la tassa per la casa, ma non mi sembrava utile aumentarle alle famiglie che già sono oberate. Per questo abbiamo pensato che un adeguamento delle tasse per le insegne”.

Il sindaco Nizzi ha parlato, inoltre, di un aggiornamento. “Era dal 1994 che non aggiornavamo le tasse alle insegne – spiega -. La tassa ora è una legge del dicembre 2020, entrata in vigore nel primo gennaio del 2021, che è diventata quella del Canone Unico, un contratto che si stipula tra imprenditori e comuni che naturalmente devono pagare per lo spazio che utilizzano. Entro il 31 gennaio si può fare domanda per ridurre le insegne, chi sta sotto i 5 metri quadri non paga niente”. Anche nel recente tavolo delle associazioni e il primo cittadino, Nizzi aveva ribadito la sua mancata volontà di non retrocedere.

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