La morte di Ivan a Suiles: “Chi lo ha ucciso non ci ha nemmeno chiesto scusa”

L’incidente di Ivan Valente a Olbia.

Si avvicina l’udienza per l’incidente di Ivan Valente, il ragazzo che ha perso la vita nell’incrocio tra Pittulongu e Suiles, quella tragica mattina dell’8 settembre del 2017. Il padre di Ivan, Nicolò Valente, non si arrende e vuole giustizia per suo figlio.

“E’ diventata un’odissea senza fine – ha ricordato il padre del giovane -. Inoltre, per assistere al processo devo viaggiare continuamente sostenendo anche costi perché io vivo a Bari”. Una vicenda giudiziaria complessa, che ha dato seguito a 3 udienze a cui è seguita la richiesta di patteggiamento della pena verso il presunto responsabile della morte di Ivan.

La vicenda giudiziaria.

Prima le lungaggini della giustizia, poi una serie di errori. Nel 2018 la famiglia non riesce nemmeno partecipare a due udienze per un errore di notifica. Un problema a cui si aggiunge il mancato ritiro della patente dell’automobilista coinvolto nella tragedia dove perse la vita Ivan.

Nonostante il coinvolgimento nell’incidente all’imputato furono tolti solo 5 punti dalla patente. Ora si va verso il patteggiamento. Un accordo che non va giù a papà Nicolò. “Si procede per omicidio colposo anziché stradale – ha detto –, un reato che nemmeno esiste più per queste cose. Questo darebbe la possibilità a chi ha ucciso mio figlio di cavarsela”.

La richiesta della famiglia.

Vuole andare fino in fondo Nicolò e chiede una condanna adeguata all’automobilista. “Non ha mai chiesto scusa alla nostra famiglia – ha proseguito il padre –. Questo dimostra che lui non ha ammesso di avere torto e di essere nel giusto. Per questo non merita alcuna attenuante e di patteggiare la pena”. L’udienza si terrà il 27 maggio prossimo e stabilirà se verrà accolto il patteggiamento o si andrà a processo.

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