Calcio, la scelta difficile di Claudio Ranieri, i giocatori del Cagliari lo convincono a non dimettersi

Claudio Ranieri Dimissioni- Foto Sky SportClaudio Ranieri - Foto Sky Sport

Ranieri era pronto a dimettersi, ma i calciatori del Cagliari lo hanno convinto a desistere.

Meno di 24 ore fa abbiamo raccontato della sconfitta casalinga del Cagliari di Claudio Ranieri contro la Lazio in un 1 a 3 bugiardo, in cui il Cagliari a tratti ha schiacciato la Lazio nella propria trequarti, evidenziando però una grave difficoltà a trovare la finalizzazione. Un 1 a 3 maturato con le solite distrazioni difensive, e con l’isolamento in avanti di Lapadula nel primo tempo, favorito da un centrocampo più intento a distruggere che a costruire. Meglio il Cagliari del secondo tempo, che ha a lungo messo in difficoltà la Lazio, esponendosi però ai contropiedi e subendo di conseguenza il terzo gol.

Sorpresa: solo Giulini in conferenza stampa.

Subito dopo la partita, si era presentato in conferenza stampa, a sorpresa, il presidente della squadra, Tommaso Giulini. “C’era talmente tanta delusione nello spogliatoio, sia da parte del mister, che da parte dello staff tecnico e dei ragazzi – ha affermato il presidente -. Nessuno voleva parlare, erano tutti devastati da una sconfitta che non si aspettavano. In settimana c’è stata la cura in ogni dettaglio con la speranza di invertire il trend brutto. Quindi oggi c’era una delusione pazzesca, ancora più del solito. Ho sentito che allenatore e squadra si sono parlati a lungo negli spogliatoi. E poi i ragazzi fra di loro. Per questo oggi ho preferito metterci la faccia io, c’era poca voglia di parlare nello spogliatoio, ma soprattutto tanta voglia di preparare un percorso diverso, preparare alla grande la partita di Udine. Il mister mi ha detto che faranno un giorno in meno di riposo e inizieranno a preparare la partita già da lunedì. Questo mi fa piacere perché vuol dire che c’è grande concentrazione per arrivare uniti, tutti insieme, all’obiettivo”.

Totale fiducia in Claudio Ranieri: “Non per riconoscenza, ma perché nessuno può aiutarci meglio di lui”.

La fiducia in tecnico, staff e squadra è totale – prosegue Giulini -. Crediamo tutti che nessuno possa aiutarci meglio di Claudio Ranieri in questa situazione. Non c’è dubbio che lui sarà il nostro allenatore fino all’ultima giornata, a prescindere da quelli che saranno i prossimi risultati. Se dovessimo retrocedere retrocederemo con Ranieri. E non retrocederemo con Ranieri, sia ben chiaro, per una questione di riconoscenza. Siamo tutti convinti che sia l’unico uomo che ci può tirare fuori da questa situazione, insieme a questo spogliatoio. Abbiamo fatto qualcosa di meraviglioso anche grazie a lui l’anno scorso. Oggi abbiamo un tecnico che ha l’esperienza e i valori per tirarci fuori da questa situazione e ne vogliamo uscire con lui. Come sapete ha dichiarato che questa sarà la sua ultima squadra di club, e lo sarà fino all’ultimo giorno del suo contratto, se lo vorrà, perché è un tecnico e una persona di altissimo livello. Il problema della squadra è prevalentemente di testa. Chi, meglio di lui, per lavorare sulla testa di questi ragazzi?”.

Nel resto della conferenza il presidente del Cagliari ha parlato solo dei giocatori, affermando che molti non stanno rendendo come ci si sarebbe aspettati e individuando nella paura il principale problema del Cagliari: “Devono sentire la paura in settimana, ma quando si entra in campo devono pensare che ce la faremo. Servono convinzione, determinazione, spregiudicatezza“.

Il retroscena: Claudio Ranieri “offre” le dimissioni ai giocatori, ma loro lo convincono a restare.

Pochi minuti prima, subito dopo la fine della partita, al piano terra dell’Unipol Domus un terremoto stava mettendo a dura prova le fondamenta della squadra. Claudio Ranieri, trafitto dalla delusione per la sconfitta, ha “offerto” ai giocatori le proprie dimissioni: “Se il problema sono io, ditelo e vado a dimettermi”, avrebbe affermato. La reazione della squadra è stata compatta. I giocatori si sono confrontati col tecnico, convincendolo, uniti, a restare. Secondo quanto raccontato da La Repubblica, Pavoletti avrebbe affermato “Stiamo lavorando come matti, siamo uniti, la ruota girerà. Mister, continueremo a dare il massimo sino alla fine”. Ranieri ha percepito dunque la fiducia dei giocatori nei suoi confronti, l’unione della squadra e la voglia di tirarsi fuori da questa situazione, decidendo di non rassegnare le proprie dimissioni alla società.

Cagliari ha rischiato di separarsi da un’altra bandiera.

L’ambiente Cagliaritano, reduce dal lutto per Gigi Riva, ha così rischiato di doversi separare da un’altra bandiera, il mitico allenatore che ha iniziato la carriera nel calcio che conta con la squadra rossoblù, portandola dalla Serie C alla Serie A, che ha girato il mondo guidando grandi squadre e facendosi apprezzare ovunque, vincendo anche una Premier League con il Leicester, decidendo di chiudere la sua carriera da allenatore di club proprio con il Cagliari.

Poche le voci fuori dal coro generale di sostegno al tecnico, pur con qualche critica su alcune decisioni tecniche. La stessa tifoseria organizzata, dopo la quarta sconfitta consecutiva, non ha contestato la squadra, ma l’ha sostenuta. Probabilmente anche questo è stato determinante per la scelta di Claudio Ranieri di restare alla guida dei rossoblu. E la speranza è che il fatto sia servito a responsabilizzare maggiormente i calciatori.

In un calcio ormai quasi disumano, dove ormai ciò che conta sono sponsor, profitto, risultati immediati e individualismo, per una volta ha vinto il sentimento di fiducia incondizionata nell’esperienza, nella preparazione e nelle indiscusse qualità tecniche e umane, e forse anche la riconoscenza, della società, della squadra, e di un itero popolo nei confronti di un allenatore e soprattutto di una persona che ha avuto la generosità di mettersi a nuovamente a disposizione del Cagliari, riportandolo miracolosamente in Serie A e mettendosi in gioco rischiando di macchiare una carriera da fuoriclasse.

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