La Sagra del Mirto di Telti non delude le aspettative: 3 giorni di grande spettacolo

La tre giorni a Telti.

E’ stata l’edizione della rinascita, ma anche quella della conferma. La Proloco di Telti e il Comune di Telti hanno messo in scena una tre giorni da manuale.

Le paure , i timori e le incertezze dettate dallo scorrere veloce degli eventi si sono trasformate in consapevolezza, determinazione e linee guida che faranno storia fra le sagre dell’era post-covid. Il Green Pass, si è rivelato un buon metodo per garantire serenità ai visitatori. Per tre giorni i controlli all’ingresso della Sagra, con l’ausilio di un perfetto sistema di sicurezza, hanno permesso ingressi contingentati  con green pass( o con tamponi anti-covid) e con braccialetti colorati e numerati.  

Nessuna recriminazione, nessuna protesta. Tutto è filato liscio come nelle migliori aspettative degli organizzatori. I volontari, e Marilena Suelzu presidente della pro loco, hanno saputo creare le migliori condizioni per la riuscita della prima sagra in era covid, completamente sicura  e totalmente palstic free. Niente plastica, solo materiale compostabile, questo è stato il motto dell’edizione 2021: un segnale forte anche per gli altri organizzatori. Si può fare: Avere contingentato gli ingressi non ha permesso di avere i numeri stellari delle precedenti edizioni, ma ha garantito soddisfazione sia agli espositori che agli imprenditori locali impegnati nel  lavoro in assoluta serenità.

Mauro Mibelli , direttore artistico della Sagra , ha messo in cantiere un programma di grande spessore artistico, ennesimo tassello per il  salto di qualità  che da due anni accompagna le scelte degli organizzatori.  Luoghi diversi per artisti diversi, un concetto di arte diffusa che, se all’inizio ha creato stupore, poi è diventato familiare, quasi ricercato.

Il ricordo di Matteo Pirina, noto Cuccheddu, attraverso i versi  delle sue poesie ha commosso;le immagini di Gian Franco Pinducciu, scomparso lo scorso novembre , hanno riportato alla mente momenti condivisi da tutta la popolazione del centro gallurese. In onore del sindaco più longevo della storia cittadina, la Neula, ha creato il  vino rosso, “Sindacu”, un vino dal carattere forte , nato da uve di vitigni autoctoni, che in comune con il sindaco al quale è dedicato , ha l’indiscusso carattere e la passione per il territorio. Solo 300 bottiglie, andate decisamente a ruba. La prima è stata donata al comune e farà bella mostra di se in ricordo del sindaco di sempre.

La Prima serata

La musica del Free Folk  ha aperto le serate di spettacolo : Nicole Ruzzittu, voce giovane e talentuosa ha dato corpo alle emozioni delle simboliche donne del mediterraneo. Alla chitarra Mauro Mibelli, alla fisarmonica Paolo Brandano, curatore anche dei seminari pomeridiani con Gavino Loche , e al flicorno Antonio Meloni. Una formazione originale che ha conquistato il pubblico. Josè  Vergas, ha regalato il suono dei suoni originali violini sulla seconda piazza.

Seconda serata

La serata del flamenco con Juan Lorenzo ha trasportato il pubblico in Andalusia, patria del Flamenco, la chitarra ha raccontato emozioni e creato un pathos unico, les palmas (ovvero le mani , primo strumento musicale del flamenco) hanno battuto il tempo per Lara Ribichini, che avvolta in un abito rosso come la passione, ha tenuto alta l’attenzione del pubblico estasiato da tanta bellezza (la Ribichini è considerata fra le prime  ballerina di flamenco in Europa). Applausi a scena aperta e bis hanno contribuito a rendere unica la serata sul palco centrale . La seconda piazza ha accolto il progetto Và con Calma  di e con Janara Reyes, che accompagnata da , Gianni Filindeu, Alain Pattitoni e Bianca Frau  ha tenuto banco fino a tardi.

Terza serata

La terza e ultima giornata, ha visto i Mamuthones e Isshodores affascinare il pubblico con riti antichi, ancestrali, che contribuisco ad amplificare la curiosità del mondo verso le nostre più antiche tradizioni. Niente gonfiabili ma  tamburi  (Drums Circles) per i più piccoli, strumenti da suonare per alimentare la fantasia.

Non ha deluso le aspettative. E’ stata una miscela esplosiva di blues, funky e rock. Questo ha offerto generosamente al pubblico Francesco Piu. Energia pura, allegria, divertimento e coinvolgimento.  Francesco Piu, Gavino Rava e Paolo Succu hanno suonato senza sosta, con il tangibile divertimento che accompagna le esibizioni dei musicisti di razza. Ha suonato  passeggiando fra il pubblico, ha trasmesso passione e incoraggiamento per il futuro.  La seconda piazza ha regalato tradizione e suoni ancestrali con le Launeddas di Orlando Mascia e del suo Furias.

La zuppa cuata è andata a ruba, il mirto è stato un ottimo padrone di casa in tutte le sue forme e in tutte le sue preziose varianti.  Lo sforzo economico del Comune di Telti , la dedizione dei volontari e la cura attenta di ogni regola imposta dalla cronaca recente, hanno consentito di chiudere la tre giorni con il sorriso sul volto, con la consapevolezza di avere  trasformato in realtà ciò che fino al mese scorso sembrava impossibile. 

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