Spente o smontate, per la guerra delle insegne Olbia diventa più buia

Continua la guerra delle insegne a Olbia.

Più buia e con la percezione ci siano la metà delle attività commerciali che ci sono di solito. Così appare Olbia questa sera, dopo un altro weekend, dedicato, da parte dei commercianti, a smontare le insegne dei loro capannoni e dai negozi, come segno di protesta contro l’aumento delle tariffe pubblicitarie imposte dal Comune.

Una vera e propria guerra delle insegne a cui hanno partecipato non solo le piccole attività, ma anche i nomi più importanti della città, che hanno hanno deciso di rinunciare alla pubblicità luminosa. A smantellare la loro insegna anche la Generale Conserve, leader in Italia per la produzione del tonno AsDomar e storica Palmera. La maggior parte dei commercianti che hanno deciso di oscurarsi si trovano nella zona industriale. Tra questi ci sono il Delta Center, il ristorante cinese Wok, che ha preferito mettere delle buste di plastica nere in segno di protesta, il Centro Edile, che ha smontato le affissioni.

A partecipare sono anche il ristorante pizzeria Blu Marine, Disea arredamenti. Ma la protesta degli imprenditori si estende anche fuori dalla zona industriale, fino al centro storico e viale Aldo Moro, dove già nei giorni scorsi alcuni commercianti avevano deciso di coprire insegne dei loro negozi. Sulla macelleria Cossu, nella pasticceria Tiramisù, già la scorsa settimana, erano state fissate delle buste nere di spazzatura, colore scelto appositamente per veicolare un messaggio: quello della chiusura simbolica. Oggi anche in altre strade principali della città si spengono i neon, quello del noto hotel La Corte, Buffetti in via Genova e quello del negozio Bio Food, che si trova in una traversa di viale Aldo Moro.

La polemica era scoppiata il 10 gennaio scorso in Consiglio comunale, quando la minoranza aveva posto all’attenzione dei cittadini l’aumento delle tariffe sul suolo pubblico. I consiglieri di opposizione avevano dato voce a una serie di lamentele da parte dei commercianti, legate ad aumenti anche triplicati. I commercianti si erano poi riuniti il 13 gennaio scorso dove hanno dato via all’iniziativa di smontare e oscurate le insegne, si era deliberata la disponibilità a partecipare, in delegazione, ad un incontro con l’amministrazione comunale. Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi aveva espresso la volontà a non retrocedere, dichiarando di aver solo aggiornato le tariffe, ferme al 1994. “Dobbiamo tenere il bilancio in attivo e deve essere equilibrato – aveva detto il primo cittadino -. Abbiamo fatto delle scelte se aumentare la tassa per la casa, ma non mi sembrava utile aumentarle alle famiglie che già sono oberate. Per questo abbiamo pensato che un adeguamento delle tasse per le insegne”.

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