Più della metà dei sardi crede ai ruoli tradizionali e per il 20% le donne provocano gli stupri

I dati della violenza sulle donne in Sardegna.

Altro che matriarcato, in Sardegna c’è ancora molto da fare contro la violenza sulle donne. L’aumento del 200% dei femminicidi nel 2024 non è un caso, ma è supportato da una cultura che ancora giustifica la violenza di genere e le dinamiche di potere degli uomini sulle donne. 

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Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che si svolge oggi, il 25 novembre, emergono dati allarmanti sui reati compiuti contro il genere femminile nell’Isola e mostrano anche la difficoltà delle donne a denunciarli, anche per paura di essere colpevolizzare o non essere credute, spesso a causa di stereotipi di genere, gli stessi che sono responsabili dei femminicidi e di tutte le forme di violenza perpetrate dagli uomini contro le donne. 

Nell’Isola, infatti, nonostante crescano le denunce, circa il 74% delle donne vittime di violenza che si sono rivolte al numero verde 1522 non ha sporto denuncia. L’isola è salita tra le prime regioni italiane per numero di femminicidi, con un aumento vertiginoso negli anni e del 200% nel 2024 (7 le vittime).

Come detto, alla base della difficoltà di denunciare ci sono anche pregiudizi e stereotipi, non solo la paura di ritorsioni. Molto spesso c’è anche la poca consapevolezza che le violenze maschili sono reati. Stando ai dati pubblicati dall’Ansa, più della metà dei sardi – uomini e donne – ovvero il  51,7% sono d’accordo con almeno uno stereotipi sui ruoli tradizionali delle donne. La metà di loro (50,6%) crede ad almeno uno dei falsi miti sulla violenza sessuale, tra questi il 20% è molto d’accordo che la violenza sessuale è provocata dal comportamento o dal modo di vestire della vittima. Il 16% di questi si dichiara poco d’accordo, ma non contrario. 

Per il 15,2% dei sardi la violenza domestica è causata da comportamenti che riguardano la coppia e il 12% in condizioni di scarsità di lavoro pensa che si debba dare precedenza all’uomo. In Sardegna il tasso di occupazione femminile è solo del 46%, nonostante l’indipendenza economica rappresenti uno strumento fondamentale per prevenire e contrastare la vittimizzazione. Dunque in Sardegna c’è ancora un clima di giustificazione degli abusi e omertà che costringe le donne al silenzio, contesto che non aiuta a ridurre violenze e femminicidi.

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