Coltellata alla schiena in spiaggia: il trapper Elia 17 Baby nega tutto, ma resta in carcere

Il Gip ha deciso che Elia 17 Baby deve restare in carcere

Lui dice di non c’entrare nulla con l’accoltellamento a Olbia, gli avvocati hanno chiesto i domiciliari ma il Gip ha deciso: il trapper Elia 17 Baby può scappare, quindi deve restare in carcere. La mattina di Ferragosto i carabinieri lo hanno fermato con l’accusa di aver accoltellato alle spalle un sassarese di 35 anni che rischia la paralisi. Durante l’udienza di convalida il 26enne romano Elia Di Genova, noto come Elia 17 Baby, ha raccontato di non aver nulla a che fare con l’accoltellamento. Dice di essersi allontanato quando c’era la rissa. I suoi legali hanno chiesto che gli venissero concessi i domiciliari, ma è stato tutto inutile: l’arresto è stato convalidato.

Il Gip ha firmato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Per il giudice per le indagini preliminari Elia 17 baby è un personaggio noto, con capacità economica che potrebbe sfruttare per darsi alla fuga dopo i fatti di Olbia. Per questo motivo dovrà restare ancora nella sua cella del carcere sassarese di Bancali. Nel frattempo continuano le indagini e gli interrogatori per riscostruire tutti i dettagli di quel sabato in riva al mare, dove alcol e risse hanno lasciato spazio ad ambulanza e carabinieri.

Secondo la ricostruzione dei militari, diverse persone presenti sulla spiaggia avrebbero indicato Di Genova come la persona che ha inferto la coltellata. Quella notte si è spostato a Cannigione per poi raggiungere un amico in hotel a Porto Cervo dove la mattina di Ferragosto lo hanno rintracciato i carabinieri. Ora resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio.

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