Olbia



Olbia, la città felice della Sardegna

La città di Olbia è il centro più grande e popoloso della Gallura e tra i più importanti della Sardegna. Precedentemente chiamata Terranova, recuperò l’antico nome greco, olbìa, ovvero la “felice, nel 1939. Sorge sulla costa nord orientale della, sull’omonimo golfo e si estende nella piccola pianura verso l’entroterra solcata dal rio Padrongianus.

La storia di Olbia

Lungo le coste di Porto Rotondo e presso Santa Mariedda, le tracce più antiche risalgono al neolitico medio, testimoniato da frammenti di ceramica e statuette raffiguranti la Dea Madre. Nelle pareti della grotta del Papa sull’isola di Tavolara, si possono ammirare disegni eneolitici risalenti al 2700-2500 a.C., mentre la tomba dei giganti di Su Mont’e s’Abe, eretta nell’età del bronzo antico, testimonia l’antica presenza umana. Con l’avvento della civiltà nuragica, Olbia si arricchisce di numerosi insediamenti, tra cui il nuraghe Riu Mulinu a Cabu Abbas e il villaggio di capanne Belveghile, segnando l’inizio di una nuova fase storica. L’influenza fenicia e greca si fa sentire nel VII secolo a.C., quando Olbia diventa luogo di scambi commerciali e transito per le rotte del Mediterraneo. La città punica, cinta da mura e torri, ospita un’acropoli con un tempio dedicato a Melqart, testimoniando il suo ruolo strategico nell’antichità.

Dal dominio romano al medioevo

Sotto il dominio romano, Olbia si trasforma in un vitale centro commerciale e base navale militare. Dotata di strade lastricate, terme pubbliche e un acquedotto, la città prospera fino al martirio di san Simplicio nel 304 d.C. Il periodo vandalico e bizantino segna un’epoca di decadenza per Olbia, con saccheggi e spopolamento causati dagli attacchi dei Vandali e delle incursioni piratesche. Durante il periodo giudicale, Olbia diventa un importante centro religioso e civile del giudicato di Gallura, con la cattedrale di San Simplicio e il palazzo giudicale come fulcri del potere. Sotto il dominio catalano-aragonese, Olbia subisce la disgregazione del giudicato e il regime feudale, mantenendo la sua importanza strategica.

Verso i giorni nostri

Nel XIX secolo, Olbia conosce una lenta ripresa economica e demografica grazie alla scoperta turistica della Costa Smeralda e all’ampliamento delle infrastrutture, diventando il principale centro di servizi della zona. La città, fino a metà del 1900 di modeste dimensioni, ha conosciuto un enorme e costante sviluppo urbanistico e demografico a partire dagli anni Sessanta con una poderosa immigrazione interna ed esterna seguita a una serie di bonifiche delle aree acquitrinose intorno al centro originario e la scoperta turistica del suo territorio. Nel corso del XX secolo, la città si sviluppa ulteriormente grazie alla riqualificazione del porto e all’arrivo della ferrovia, diventando un importante polo commerciale e turistico.

Il territorio

A Olbia appartengono le numerose isole e isolotti presenti di fronte alle sue coste, la più celebre delle quali è certamente l’isola di Tavolara attorno alla quale si sviluppa l’area marina protetta di Tavolara – Punta Capo Coda Cavallo. È sede del porto dell’Isola Bianca e dell’aeroporto Costa Smeralda che garantiscono il collegamento con la penisola. Centro di servizi sanitari pubblici e privati, è anche importante polo industriale e commerciale e tra le principali mete turistiche dell’isola soprattutto per la sua vicinanza alla celebre Costa Smeralda. Dal 2001 offre anche servizi universitari con una sede distaccata dell’Università degli Studi di Sassari, nel 2020, l’offerta si è ampliata con la nascita del Polo Universitario di Olbia. La città è anche un importante centro religioso con la basilica medievale di San Simplicio, primo vescovo della città martirizzato nel 304 sotto l’imperatore Diocleziano.

Le frazioni

Le frazioni di Olbia sono Berchideddu, Murta Maria, Pittulongu, Porto Rotondo, Rudalza, San Pantaleo e Su Canale.

Cosa vedere a Olbia

Immergersi nel cuore antico di Olbia significa abbracciare secoli di storia racchiusi tra le sue vie acciottolate. Corso Umberto I è il suo fulcro, incastonato tra piazze pittoresche come Piazza delle Terme, Piazza Matteotti e Piazza Terranova Pausania.  In centro ci sono anche le due chiese più importanti: la Parrocchia di San Paolo Apostolo e la Basilica di San Simplicio. La prima, costruita sulle rovine di un tempio romano dedicato ad Ercole, conserva una sontuosa cupola rivestita di maioliche policrome. La seconda, gioiello dell’architettura romanica, risalente all’XI secolo, è circondata dal suggestivo scenario della Necropoli di San Simplicio. Al Museo Archeologico di Olbia, situato sull’Isola Peddone, i reperti spaziano dalla preistoria al XIX secolo, spicca la Sala delle Navi, che ospita scheletri di antiche imbarcazioni. Dalle terrazze del museo, si gode di una vista mozzafiato sul golfo. I segni del passato romano sono tangibili anche nei dintorni di Olbia, con l’acquedotto romano di “Sa Rughittula“, uno dei meglio conservati in Sardegna. Il percorso originale di questo imponente sistema idraulico, risalente al II-III secolo d.C., può essere seguito ammirando i resti lungo il territorio olbiese. A breve distanza dalla città, la Tomba dei Giganti, situata sul Monte e’ S’Abe, offre un’immersione nella cultura nuragica. Lunga 28 metri e larga 6, questa struttura funeraria assume la forma di una testa di toro vista dall’alto, testimoniando un passato misterioso e affascinante. Sulla stessa direttrice della Tomba dei Giganti sorge il Castello di Pedres, antica fortezza medievale che domina la collina circostante. Costruito come difesa contro gli Aragonesi nel periodo visconteo, offre una vista panoramica mozzafiato e un tuffo nella storia della Sardegna. Per comprendere gli usi e le tradizioni della civiltà nuragica, non c’è luogo migliore del Pozzo Sacro di Sa Testa. Costruito tra il XIII e il XV secolo a.C., questo santuario dedicato alle divinità delle acque offre uno spaccato unico di un mondo antico avvolto dal verde. Infine, a nord di Olbia si erge maestoso il nuraghe Riu Mulinu, una delle fortificazioni nuragiche più imponenti del nord dell’Isola. Risalente al XIV-XIII a.C., questa struttura difensiva si fonde armoniosamente con il paesaggio roccioso circostante, offrendo uno spettacolo mozzafiato e una testimonianza tangibile della maestria ingegneristica dei suoi costruttori.


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