San Teodoro



San Teodoro, il paradiso tra le spiagge

San Teodoro, situato sulla costa nord-orientale della Sardegna, è conosciuto per la sua bellezza mozzafiato e l’atmosfera vivace. Conosciuto come “Santu Diàdoru” in gallurese, il comune attira ogni anno migliaia di turisti desiderosi di immergersi in un paradiso fatto di spiagge incantevoli, mare cristallino e una natura incontaminata.

La storia di San Teodoro

Tracce preistoriche e nuragiche sono state rinvenute nel territorio. Tra queste, il nuraghe monotorre della borgata Naracheddu, Nuragheddu, di cui rimangono oggi solo alcuni resti, ma che un tempo si elevava fino a sette metri di altezza. Altri reperti, come il nuraghe Su Entosu, indicano una possibile funzione di controllo costiero. Durante l’epoca romana, esisteva un centro abitato chiamato Coclearia, come riportato nell’Itinerarium Antoninianum del III secolo d.C. Alcuni ritrovamenti, come due pietre miliari romane, suggeriscono la presenza romana nel territorio. La chiesa dedicata a San Teodoro potrebbe indicare una presenza bizantina, ma le tracce documentarie precedenti al XVII secolo sono scarse. Nel tardo Medioevo, il territorio faceva parte del giudicato di Gallura e successivamente della curatoria di Posada, possedimento del comune di Pisa. Durante questo periodo, erano presenti numerosi piccoli centri abitati, ma molti di essi scomparvero a causa di pestilenze. Nel XVI secolo, storici e geografi descrivevano la zona come semi-spopolata e frequentata da pastori transumanti. Solo alla fine del Seicento si assistette a un ritorno alla vita nella regione. Con l’introduzione del feudalesimo in Sardegna nel XIV secolo, San Teodoro divenne parte di un feudo che comprendeva diverse località. Nel corso dei secoli, il territorio passò attraverso varie dominazioni, fino a quando nel 1927 divenne parte della provincia di Nuoro. Nel 1959, San Teodoro ottenne l’autonomia comunale, staccandosi da Posada. Ha fatto parte della provincia di Nuoro fino alla riforma del 2016, quando è stata aggregata alla provincia di Sassari insieme a Budoni.

Le spiagge di San Teodoro

La Cinta, con la sua sabbia dorata e le acque cristalline, si estende come un abbraccio affettuoso tra il mare azzurro e il cielo. Accanto a essa, Cala Brandinchi, con le sue acque turchesi e la sabbia bianca, ribattezzata Tahiti, evocando scenari tropicali da sogno. Proseguendo lungo il litorale, Lu Impostu offre uno spettacolo naturale mozzafiato, mentre la moderna Marina di Puntaldìa cattura l’attenzione con il suo porto turistico e la splendida vista su s’Isuledda, che sembra sfidare i colori dei Caraibi. Queste spiagge, simbolo del turismo di San Teodoro, sono particolarmente amate dai giovani per la vivace atmosfera estiva che le circonda. Ma oltre alle celebri Cinta e Cala Brandinchi, vi sono altre perle costiere da esplorare. Cala Ginepro, avvolta dal profumo della macchia mediterranea, regala momenti di autentica contemplazione. La spiaggia di Coda Cavallo, con la sua vista mozzafiato su Tavolara e la sua area marina protetta, incanta i visitatori con la sua maestosità. Cala Ghjlgolu, con la sua caratteristica roccia modellata dalle forze di vento e mare a forma di tartaruga, rappresenta una delle attrazioni naturali più amate, soprattutto dai più piccoli. Inoltre, Baia Salinedda, Cala d’Ambra, Cala Suaraccia, Li Corri di Li Becchi, Li Marini e Seghefusti sono altrettanto affascinanti e offrono paesaggi da cartolina da scoprire e apprezzare. Dietro le spiagge, la laguna Teodoro offre un rifugio naturale per i fenicotteri rosa durante i periodi migratori e ospita il cavaliere d’Italia. Questo angolo di paradiso è ideale per rilassanti passeggiate e per gli amanti del birdwatching, offrendo un’esperienza immersiva nella bellezza incontaminata della natura.


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